Sei troppo "emo", vedi di "sciallare". Ci vuole il dizionario per capire? Forse, sì, soprattutto se abbiamo più di diciotto o vent'anni. Il linguaggio dei teenagers è sempre più criptico, a volte può essere irriverente, ma di sicuro è anche fantasioso, creativo e anticonformista. Soprattutto è difficile da catturare e comprendere nella sua mutevolezza estrema; è legato alla musica, alla televisione, all'informatica, ma anche alle realtà locali e alla moda effimera del momento. Uno slang fatto di sigle e metafore inventate e continuamente rielaborate, accorciate e qualche volta raddoppiate. Impossibile stargli dietro se non seguendolo in tempo reale, gruppo per gruppo e città per città. Ad esempio, la frase di apertura, in italiano "normale" potrebbe suonare come: sei troppo emotivo (per lo meno nel senso di sentimentale, vulnerabile di carattere), cerca di darti una calmata.

Sempre in questo gergo, "bella" non è un complimento rivolto a una ragazza attraente, ma il saluto più utilizzato dagli adolescenti italiani. Allo steso modo "truzzo" non indica un animale in via d'estinzione, ma semplicemente uno che va spesso in discoteca, con tanto di capelli a spazzola e zeppe: forse deriva dal suono "tuz tuz", che identifica la musica house. Il vocabolario cambia poi a seconda della compagnia di riferimento e delle zone geografiche: ad esempio a Roma si va "a mazzetta" o "a rota" quando si fa qualcosa ripetutamente e in modo ossessivo. A Milano, invece, quando si va a caccia di compagnia dell'altro sesso per una conquista amorosa si va a "pasturare". E se la cosa va a buon fine e stiamo a Napoli, vuol dire che abbiamo rimorchiato una "vreccia", ossia una ragazza fisicamente molto dotata. Se sulla nostra strada abbiamo incontrato un concorrente, siamo autorizzati a farlo a pezzi, ossia lo si può "pezzare",
La vera novità dell'anno Duemila viene dal linguaggio informatico e da quello degli SMS. I giovani sono infatti sedotti dalla forma rapida e incisiva delle parole, come nick per dire nome (da nickname, il soprannome che ognuno sceglie per entrare nelle chatline o sui social network). o dalle contrazioni rese indispensabili dalla brevità dei messaggini telefonici. "3mendo" per tremendo, "novelordin", per non vedo l'ora di vederti, "cpt", per capito, "t.v.t.b." (ti voglio tanto bene), e addirittura "xxx" (baci), sono abbreviazioni e contrazioni note a tutto il popolo dei cellularisti e a chi usa spesso la messaggistica istantanea sul Web, ma stanno entrando anche nella lingua di tutti i giorni.

Se, entro certi limiti, alcune espressioni sono ormai patrimonio collettivo, la maggior parte del vero gergo giovanile è fatto di parole poco note o addirittura sconosciute agli adulti. In ogni caso si tratta di un gergo che si è trasformato in una vera realtà linguistica e sostituisce il linguaggio popolare a livello del parlare affettivo, emotivo e informale.
"Il fenomeno del linguaggio giovanile – spiega il professoreMichele Cortelazzo, docente di linguistica italiana all'università di Padova - è del tutto analogo a quello del vestirsi in una data maniera, a seconda del gruppo di appartenenza. L'intento è quello, da una parte, di distinguersi dagli adulti e dall'altro, di condividere gli stessi valori e gli stessi obiettivi con quelli del mio gruppo, restando contemporaneamente diverso da tutti gli altri che ne sono fuori". "Il linguaggio dei giovani - dichiara Alberto Abruzzese,professore di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi dell'università Iulm di Milano - si articola per gruppi: sia orizzontalmente per ceto sociale, che verticalmente per età. i gerghi giovanili, alcune volte, sono diventati anche un modo per non farsi capire dagli adulti e per sottrarsi al loro controllo"
4 commenti:
Una domanda mi sorge spontanea....i miei amici che andavano a pasturare sul monticano... dove le trovavano le raga???
Beys ma non hai proprio un c..... Da fare eh eh eh
Ciaooooooo a sta sera
Io non sono mica in giro a cazzeggiare tutto il giorno come te è....!!!!
...o come M.Faldon... :-)))))
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